I CRISTIANI DEVONO OSSERVARE IL NATALE?
Come ogni anno a Dicembre iniziano una serie di festività che hanno come centro il 25 dicembre, la festa principale osservata da milioni di persone in tutto il mondo.
Si può con certezza affermare che è la festa “Cristiana” più conosciuta.
Ogni hanno le Tv mandano in onda Film e Spettacoli tutti incentrati sul natale e la data del 25 Dicembre. Si allestiscono alberi di Natale, si fanno presepi e si addobbano strade, negozi e palazzi…
Dicembre è il Mese Dell’Amore dei Buoni propositi… si scrivono letterine a Babbo Natale…
Ma perché festeggiamo il natale?
Tu lo fai come “abitudine” come “consuetudine” o per fede? Cosa sai sul Giorno di Natale?
E’ PROPRIO IL NATALE IL GIORNO DEL SIGNORE GESÙ CRISTO ?
Una enciclopedia cosi recita: << Natale giorno della nascita di Gesù Cristo e quello in cui annualmente essa viene celebrata. L’origine della festività Natale è romana, ed è collegata sia al calendario romano civile che il 25 dicembre celebrava il solstizio invernale, è il natale del sole invitto, sia altri culti. Tra le manifestazioni popolari caratterizzano la festività, il presepe, l’albero (sopravvivenza dei riti agrari), i doni che ai fanciulli porta babbo natale.>> [Enc.Gen. DeAgostini]
Adesso lo so che essere “Cristiani” è per la maggioranza delle persone qualcosa che è solo una “frase” non certo un vero “modo di vivere”… Quanti effettivamente hanno mai letto la Bibbia o solo parte di essa con l’intenzione di applicare i suoi insegnamenti?
Quanti si sono dati il compito di verificare se la loro “chiesa” sta effettivamente applicando la Parola di Dio e di Cristo come è stata Scritta?
La base della Religione sia Dei Giudei Che di Ogni Cristiano… e fondata su ….
I 10 COMANDAMENTI …
se questi vengono annullati o cambiati dagli Uomini l’intera Parola di Dio cade e si dissolve.
in questo articolo citerò i comandamenti inerenti a questo articolo e su cui dovremmo riflettere e sono tre.
– Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.
– Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.
– Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
Molte chiese, commentatori e altri asseriscono che essi non sono più validi o che Cristo venendo o li ha “cambiati” o “annullati” ….
Possiamo leggere nei Vangeli queste parole di Gesù Cristo.
Quindi quei comandamenti che avete letto NON sono stati Mutati ne lo possono essere.
.. ma per dare compimento…. “Sinonimi. attuazione, effettuazione, fine, conclusione, termine, adempimento, completamento, perfezionamento, esecuzione”
Gesù non si riferiva specificamente ai soli Comandamenti ma soprattutto alle Profezie che lo Riguardavano. In quello che Chiamiamo “Vecchio Testamento” ci sono molte Profezie e riferimenti alla sua venuta e alla attuazione del Piano Divino…
Quindi siamo certi che i Dieci comandamento sono ancora Vigenti! Nella loro “completezza e perfezione”.
Quindi ora sappiamo che i Comandamenti sono ancora vincolanti
Chi non osservare la legge di Dio in solo punto ci rende “colpevoli” e non approvati da Dio.
Ma Dio sa che cosa siamo e quali difficoltà abbiamo nel seguire e mettere in pratica la legge Divina e quindi abbonda sia nel Perdono che nella Grazia… Ma questo non significa che “tolleri” chi non si pente o chi pur sapendo la verità continui a perpetrare in azioni errate.
Quindi ogni Cristiano deve cercare di avere un comportamento di Giustizia e di Verità…
Quindi cosa ha a che fare il Natale e tutto quello che vi gira intorno con la legge di Dio?
Per prima cosa dobbiamo chiederci se il Natale è una Festa istituita dagli Apostoli e dalle Chiese descritte negli Atti degli Apostoli e se fosse presente decenni dopo la morte di Tutti Gli Apostoli….
Da Dove arriva il Natale?
LA FESTA DEL NATALE
La festa della nascita del Signore Gesù Cristo per ben 300 anni non si sapeva cosa fosse tra i primi cristiani. L’unica festa riconosciuta era quella della ‘cena del Signore’ che però non era annuale ma tutte le volte che si incontravano [1Co.11:20]
La data della nascita di Cristo da sempre è stata oggetto di interpretazioni “Clemente Alessandrino (scrittore e teologo greco 150-215) cita storici dei sui tempi che ponevano questa nascita in Maggio a in Aprile e, tra i moderni, Ellicot fa nascere il Messia in Febbraio, Grewell al principio d’Aprile, e Lardner (scrittore U.S.A. 1885-1933) tra la metà di Agosto e di Novembre”….
la celebrazione del 25 dicembre come festa del Natale del Signore, fu perfettamente ignorata in parte fino al seolo XIV nelle Chiese di Armenia e Mesopotamia, fondate in tempi antichissimi. Anche nella maggior parte delle Chiese d’Oriente la festa non trovò adito che negli ultimi decenni del secolo IV e in altre alquanto più tardi.”
A Costantinopoli “la prima forse a celebrare il Natale” avvenne per opera del vescovo Gregorio Nazianzeno presso la “cappella detta Anastasia. Fu qui che il 25 dicembre 379 o 380, come dice egli stesso nell’omelia pronunciata per l’occasione, si celebrò a Costantinopoli, per la prima volta, la festa del Natale” cacciato da Costantinopoli (dopo il II Concilio ecumenico 381), questa festa venne ripresa “per opera dell’imperatore Onorio che, in occasione di una visita nel 395 alla capitale, avrebbe persuaso sua madre ed il fratello Arcadio a celebrarla come già si faceva in qualche chiesa d’occidente”
“A Gerusalemme il genetliaco (nascita) del Salvatore non aveva una festa propria e, fino al secolo V, vi erano sempre in Palestina cristiani che consideravano il giorno 6 gennaio dell’Epifania come quello della nascita del Verbo incarnato… Soltanto verso la metà del V secolo si sarebbe cominciato anche in Gerusalemme a distinguere il Natale dell’Epifania”
Ad Antiochia la festa pare essere avvenuta ad opera del Crisostomo il 25 dicembre 386. Essa fu voluta in contrapposizione alle pretese degli ebrei i quali volevano ad Antiochia che i cristiani osservassero le loro feste (a titolo puramente informativo va fatto notare che esisteva una certa somiglianza, “Almeno sul piano della terminologia, con la festa giudaica <<khanukka>>; entrambe sono state talvolta chiamate <<festa delle luci>>”).
Il Crisostomo nel difendere le feste cristiane propone di aggiungerne una “che certo doveva tornare ostile agli ebrei: quella del Natale del Messia”
Il Crisostomo raccomandava questa festa per tre motivi:
a) perché questa festa si era diffusa assai rapidamente trovando il favore di molti;
b) attraverso antichi manoscritti rinvenuti in Roma era possibile determinare il tempo in cui avvenne il censimento voluto da Augusto e di conseguenza il natale del Signore;
c) “l’anno natale del Signore risulterebbe dal tempo in cui l’angelo sarebbe apparso nel tempio a Zaccaria padre del Battista e cioè, Zaccaria siccome sommo sacerdote sarebbe entrato nel <<Sancta Sanctorum>> il giorno della riconciliazione, che cade in settembre; sei mesi dopo, quindi in marzo, sarebbe avvenuta l’annunciazione e nove mesi dopo questa Cristo sarebbe nato, cioè in dicembre”….
CONSIDERAZIONE & RIFLESSIONE
Dobbiamo precisare che “la nuova religione” poi chiamata Cristianesimo era sempre più diffusa in quanto conteneva una Base di Uguaglianza e Speranza, Nessuna Religione o Messaggio era cosi “sentito” dalle persone del popolo.
Quindi era una Religione “rivoluzionaria” al tempo e molti vi aderivano non per il contenuti Spirituale ma per i suoi “principi di uguaglianza”
Le religioni vigenti in quei secoli ( con un selva di Dei) non erano in grado di contrastare la Semplicità di un solo Dio e di un messaggio facile da ascoltare… Quindi pur di non perdere il potere religioso e l’influenza che ne deriva si sono “riciclati” in cristiani…
Ma il Popolo per secoli e secoli aveva osservato Feste e Ricorrenze che erano parte della loro “vita” la nuova Religione non le contemplava. Anzi queste feste erano considerate “Pagane” e quindi contro la Via di Dio…
SOLSTIZIO D’INVERNO
Il solstizio d’inverno nel vecchio calendario Giuliano cadeva il 25 dicembre e celebrava le nozze della notte più lunga con il giorno più corto. La rinascita del mondo.
Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo”, perchè nell’emisfero nord della terra, nei giorni dal 22 al 24 dicembre, il sole sembra fermarsi in cielo, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore.
Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, col giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più flebile di luce e calore, per tornare vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. Insomma il 25 dicembre il sole rinasce al nuovo “Natale” dell’anno.
I mosaici e gli affreschi raffiguranti immagini di Iside seduta che tiene in braccio Horus con la corona solare sul capo, sembra abbiano ispirato molte immagini della Madonna col Bambino con la stessa caratteristica.
Così il culto di Mitra fu il culto più concorrenziale al cristianesimo e col quale il cristianesimo si fuse un poco, anche perchè pure Mitra in alcuni miti era stato partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”
Così a Babilonia, nel 3000 a.c. circa, veniva festeggiato il Dio Sole babilonese Shamash, e successivamente la Dea Ishtar con suo figlio Tammuz, considerato l’incarnazione del Sole. Anche Ishtar veniva rappresentata con un’aureola di 12 stelle sul capo, come la Madonna, e col bambino tra le braccia, bambino che poi cresceva e moriva per risorgere dopo tre giorni.
Nel 330 d.c. Costantino, sebbene, contrariamente a ciò che si racconta, mai convertito al cristianesimo, ufficializzò per la prima volta la festa della natività di Gesù, che con un decreto fu fatta coincidere con la festa pagana della nascita di Sol Invictus. Il “Natale Invitto” divenne così il “Natale” Cristiano.
Nel 337 papa Giulio I ufficializzò la data del Natale per conto della Chiesa cattolica, come riferito da Giovanni Crisostomo nel 390:
« In questo giorno, 25 dicembre, anche la natività di Cristo fu definitivamente fissata in Roma. »
il personaggio babbo natale e i doni
In genere i doni hanno a che fare con i riti propiziatori e dell’abbondanza. Abbiamo visto come nelle feste Saturnali c’era lo scambio di doni, l’uguaglianza delle classi sociali (quello che oggi diciamo: siamo tutti fratelli vogliamoci bene), lo scambio di auguri; ora tutto questo è associato alla natività del Signore il Natale.
Babbo natale o santa klaus (assai conosciuto nei paesi nordici e in U.S.A.; è la forma distorta del nome Nicolaus). Il nome di babbo natale e la sua figura trae origine da un vescovo Nicola di Mira (o di Bari) che la tradizione cattolica vuole come taumaturgo per eccellenza. Di questo vescovo tra le altre cose si dice, ma si parla di leggenda, che a tre povere fanciulle regalò una cospicua dote con cui sposarsi; questo atto di generosità vuole essere assunto a simbolo dell’uso natalizio di scambiarsi i doni; tuttavia la sua origine è assai più antica ed è legata ad altri riti.
L’albero di natale
Quando pensiamo all’albero di natale siamo soliti pensare ad un pino inghirlandato, cioè palle luminose, stelle filanti, luci colorate etc.. In realtà l’uso dell’albero di natale collegato al genetliaco del Signore sembra sia stato introdotta da Bonifacio (675-755) che evangelizzatore della Germania, abbia addobbato un albero come tributo al bambino Gesù. Questo “rito” sostituì una crudeltà consueta tra i popoli germani e scandinavi, i quali in onore al dio Odino (per importanza paragonabile a Giove per i romani e Zeus per i greci) compivano sacrifici durante i quali le viscere dei loro nemici venivano usate come ghirlande da spargere sugli alberi, dopodiché venivano arsi.
In alcune aree del nord Europa e dell’Italia si ha l’uso di appendere i doni all’albero natalizio ( altri per la maggiore li lasciano sotto); sembra che tale sentimento popolare abbia la sua origine in una leggenda che vuole che la croce sia stata costruita con l’albero spuntato dalla bocca del primo uomo Adamo, dopo la sua morte.
QUINDI NON CI SONO DUBBI STORICI IL NATALE E TUTTE LE RICORRENZE CHE SONO AD ESSE COLLEGATE SONO PAGANE, NON HANNO NESSUNA VERITA CRISTIANA O STORICA, SONO MENZOGNE CHE ATTRIBUISCONO A DEI GIORNI E DATE VALENZE CRISTIANE.
quindi come si conciliano con questi comandamenti?
A) Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. non si viola questo comandamento quando si fanno immagini di Cristo o della sua Famiglia in qualsiasi modo sapendo che quella immagine è FALSA?
Pensate se alla vostra morte i Vostri parenti mettessero sulla Vostra Tomba l’immagine di un’altra persona o quando si Riuniscono per commemorare la vostra nascita lo facessero in un giorno in cui non siete nati ma loro festeggiano dicendo che quel giorno e la data in cui siete nati e la foto e di una persona diversa…
Stanno Mentendo e quindi vi arrabbiereste o la cosa vi farebbe piacere?
B) Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.
C) Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
Adesso dimmi in tutta onestà Mentire sulla data della nascita di Cristo, mentire su quello che è scritto, Nominare il nome del Signore “invano” invocando una ricorrenza pagana è violare i comandamenti e quindi lecito? E lecito violare questo comandamento facendo statue o rappresentazioni di cose celesti? Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.
IL “NATALE” E’ QUINDI UNA FESTIVITÀ SACRA O NO ?
ha un senso per noi cristiani festeggiare il Natale ?
Abbiamo visto come questa festa abbia origine pagana, come sia stata voluta in alcuni casi in contrapposizione alle feste giudaiche, e come sia stata circondata da menzogne. Anche se inizialmente vi furono aree, nel campo della cristianità, che ricollegassero le proprie feste a quelle giudaiche, esse tuttavia, in una certa misura erano in contrapposizione a quest’ultime. La volontà nel tempo “di separare la propria sorte da quella della comunità giudaica (e si incominciano a vedere i prodromi del “vecchio cattolicesimo”) ha avuto come effetto di accogliere nuovi motivi di fondo, di provenienza pagana”
Certo è che come cristiani se dovessimo rifarci alla “sola scrittura” per quel che riguarda le feste da celebrare scopriremmo che non c’è ne sono. Qualcuno dirà come sia possibile visto che nel libro del Levitico Dio ne menzione ben sette; ebbene studiando ognuna di queste feste possiamo notare che esse “hanno un significato figurato e una portata profetica”. Infatti le sette feste di Dio devono essere per il loro significato, applicate nelle vita del credente, tutti i giorni, perché quelle feste “possono essere considerate come altrettante esperienze spirituale che il riscattato è chiamato a conoscere durante la sua vita”.
Il credente non è più chiamato a celebrare delle feste rituali [Gl.4:8-10; Eb.10:1-3] in quanto che queste celebrazione, istituite nell’antica dispensazione, erano una prefigurazione della salvezza operata dal Messia [Cl.2:16; Eb.10:5-10; 1Co.5:7,8]
Ai giorni nostri la festa del Natale al di là della sua funzione religiosa è divenuta occasione di affari di ogni genere!
L’industria commerciale immette sul mercato ogni genere di prodotto atto a soddisfare ogni tipo di piacere pilotandone i gusti, i sogni, i desideri attraverso la dea della persuasione la TV e la Puybblicità.
Il mondo, cosiddetto religioso, ripropone riti magici e propiziatori fino al punto che, finiamo con il dimenticare che il paganesimo e l’idolatria, si vestono sempre più di cristianità, allontanandoci così progressivamente dal vero significato della nascita del nostro Signore, Gesù Cristo.
CONCLUSIONE
Libertà e dovere
Si è solito giustificare ogni cosa con la classica frase “ lo fanno tutti, perché non posso farlo anch’io ? ”
con questa logica il tempo ha permesso e continua a permettere ogni cosa.
Esiste un principio che è la ‘libertà cristiana’ che è stata in ogni tempo motivo di disordine morale. Abbiamo l’esempio di alcuni presunti fratelli frequentatori dell’assemblea di Corinto. Questi con molta probabilità conducevano un vita in antitesi con il ‘vivere’ una vita santa, “prendendo come pretesto il principio della libertà cristiana proclamata da Paolo … adottando il detto <<tutto mi è lecito>>”. Ma quella libertà era da Paolo usata per l’emancipazione del credente da tutte le pratiche giudaiche.
Paolo nel ribadire il principio della libertà cristiana “Ogni cosa mi è lecita…” 1Co.6:12 non vuole avvilire la dignità dell’uomo, ma al contrario vuole renderla libera da qualsiasi ’bassa tendenza’
Ora se è vero che per il cristiano ‘nato di nuovo’ non vi sono restrizioni, è altresì vero che l’etica non deve essere menomata; infatti Paolo subito aggiunge “…ma non ogni cosa è utile…” 1Co.6:12
Se vi sono cose che possono risultare dannose al proseguo della vita spirituale, il credente ha il dovere di evitarle; così come l’apostolo Paolo invita a fare nel concludere il versetto “… io non mi lascerò dominare da nulla” 1Co.6:12
L’esperienza ha fatto vedere che là dove il credente giustifica ogni cosa, facendo valere la propria libertà cristiana, si è poi finiti con l’essere dominati da ciò che si giustificava.
Che fare ?
La festa del 25 dicembre conosciuta come la festa della natività del Signore Gesù Cristo, è una mera fantasia dell’uomo poiché è priva di ogni fondamento storico nonché biblico; essa ha le sue origini nel paganesimo e nella idolatria a cui l’uomo si è dato, preferendo adorare così la creatura anziché il Creatore [1:25]
e allora ?
Il cristiano può e deve domandarsi se una simile festa sia degna di celebrazione; qualora la risposta sia affermativa la domanda successiva dovrà essere necessariamente, che tipo di edificazione essa possa portare.
Se poi, la festa del Natale, è la celebrazione della natività del Cristo dove è, allora, l’onore che gli è dovuto attraverso una vita arresa completamente a Lui ? E’ una vita che guarda non solo all’incarnazione di Dio , ma anche alla sua morte e alla sua resurrezione ?
Il Natale del Signore Gesù Cristo nasce ogni qual volta un’anima accetta la salvezza come puro atto della grazia di Dio, perché in quel cuore fino ad allora chiuso nelle tenebre, una luce finalmente è potuta risplendere portando gioia e letizia, e non un mero momento magico.
Per la Moltitudini di “Cristiani” di Nome ma non di fatto è davvero difficile comprendere la Via di Dio comprendere che essere Cristiani e ben oltre Andare alle Funzioni Religiose o Leggere qualche “Versetto”… Abbracciare la Via di Cristo significa doversi “separare” dalle usanze e modi di vivere della nostra era.Ma questo comporta un “sacrifico” una rinuncia a tutte le “sirene” di Ulisse che cantano e ti attirano verso un mondo “meraviglioso” e solo dopo che sei finito sugli scogli e stai affogando ti rendi conto del Tuo errore.